Negli anni ’60 la radio giornalmente annoverava “La Piana delle Giare”.Un lembo di terra di circa 40 km di larghezza che ha segnato la storia di interi paesi. Un lembo di terra che è costato la vita a più di un milione di uomini durante la prima e seconda guerra d’Indocina. Un sito archeologico che esalta oggi ancora più del necessario l’atmosfera che lo avvolge fra desolazione, vegetazione inesistente e storia degli uomini. Un luogo strategico dal quale si poteva avere il controllo totale dei movimenti - militari e non - verso il Nord Vietnam , ma posto nel Laos Nord Orientale e precisamente nella provincia di Xieng Khouang. Un luogo spettrale, quasi la Luna , dove le case degli uomini al posto dei divisori fatti dalle recinzioni di reti metalliche hanno milioni di bombe inesplose che ne segnano i confini. La storia degli uomini si è uniformata alle cause che hanno prodotto tutto questo, e la risultante non è che lo stravolgimento delle vite e della storia dei suoi abitanti che anche dopo quaranta anni essi stessi mostrano agli occhi increduli del visitatore. Volti, modalità comportamentali e luoghi segnati da un passato ormai lontano da quello delle generazioni che si sono succedute, ma la ‘’sostanza’’ di tutto quanto si è prodotto è presente e determina ancora oggi la vita e la cultura delle persone. Un’aria che l’osservatore attento e consapevole non può non notare e farne un proprio oggetto di riflessione. Ma per far questo occorre ricordare cosa è stata “La Piana delle Giare”.