CHI SIAMO

L’idea di costruire un archivio Fotografico-Storico è nata molto tempo fa nelle intenzioni di Carlo Sacco. Finalmente alla fine del 2009 questa volontà trova concretizzazione e viene creata amministrativamente un'Associazione Onlus che si occupa di preservare ed utilizzare tutto ciò che l’Archivio contiene. Questa Onlus è stata chiusa da Carlo Sacco a fine 2019 e l'Archivio ceduto in comodato gratuito all'associazione è ritornato in possesso di Carlo Sacco, che continua il lavoro di catalogazione delle immagini, degli oggetti e del fondo librario. Un Archivio finalizzato a mettere a disposizione delle “Pubbliche Amministrazioni’’ e dei “Privati’’ una grande quantità di immagini relative a tutto il territorio italiano, locale, ed internazionale, affinché ciò che resta del lavoro della sua famiglia ed anche di quello proprio non vada perduto nel tempo. Sia il padre Benito, sia lo zio Solismo Sacco sono stati fotografi dagli anni 30 del novecento in poi e quindi hanno accumulato una quantità innumerevole di immagini nel loro archivio. Principalmente il padre Benito Sacco diventa fotografo vedutista e gira l’Italia per scattare immagini destinate ad essere editate su cartoline. Lavora per le principali aziende del settore come la mitica Alterocca di Terni ed altre aziende del nord Italia producendo decine di migliaia di lastre pancromatiche in vetro e materiale invertibile (Slides) a colori, lavorando con macchine “a banco ottico” 13x18. Il figlio Carlo, pur non esercitando la professione di fotografo, immagazzina tale passione e viaggia soprattutto in Asia dagli anni ’70 in poi, fotografando con formati più piccoli (24x36) la realtà della quale è spettatore. Le sue mete sono l’India, il Nepal, la Birmania, la Thailandia, l’Indonesia, la Cina, la Cambogia ed il Laos, il Vietnam e lo Sri Lanka, la Malaysia, Hong Kong e Singapore, ma anche l’East Africa. In queste realtà si dedica alla fotografia di reportage e produce decine di migliaia di scatti, fermando realtà lontane dal nostro mondo occidentale e le ordina successivamente per tematiche al fine di poterle sfruttare affinché anche altri possano conoscere quanto è contenuto nel suo lavoro. Verso la fine degli anni ’90 produce a sue intere spese un libro fotografico in bianco-nero di grande formato con un testo trilingue (Italiano, Inglese, Giapponese) su Angkor - la vecchia capitale della Cambogia sepolta dalla jungla - dal titolo “Angkor, i figli degli dei’’, dedicandolo sia ai templi avvolti dalla secolare vegetazione che li fagocita , sia ai bambini , vittime della guerra civile, che vivono ormai da anni dell’elemosina del turismo internazionale. Riceve un premio mondiale dall’Unesco per una immagine ivi contenuta e continua il suo lavoro principalmente nel Sud Est Asiatico fornendo assistenza fotografica ad equipes archeologiche dell’Unesco che lavorano nei siti destinati a divenire patrimonio dell’Umanità, come Hoi An e My Son in Vietnam ed il Wat Pou in Laos. Le immagini raggruppate in filoni culturali a tema, contenute nelle cartelle che fanno parte del sito web adesso in costruzione, vengono così proposte a Pubbliche Amministrazioni e Privati, per essere impiegate in mostre a tema, conferenze, dibattiti culturali ed incontri promossi da qualsivoglia Organizzazione od Ente. ''essendo adesso il Fondo Fotografico,Documentaristico e Librario che era stato ceduto in comodato gratuito,ritornato nel pieno possesso e disposizione del suo proprietario,Carlo Sacco continua come prima l'opera di catalogazione,scannerizzazione e presentazione del materiale fotografico,documentaristico e librario. Il Fondo librario di proprietà di Carlo Sacco e ceduto in comodato gratuito all’Associazione, comprende centinaia di testi antichi originali di viaggi di esplorazione dei cinque continenti, taluni molto rari di viaggi e delle prime esplorazioni e scoperte come i Viaggi di Cook, Sven Hedin, Francis Garnier, Livingstone e Stanley e molti altri ancora, che hanno contrassegnato un epoca . Il Fondo documentaristico storico contiene perlopiù documentazioni di carattere locale prodotte dallo zio Solismo Sacco, capo partigiano, autore del volume “Storia della Resisistenza nella zona Sud-Ovest Trasimeno - perseguitato politico durante il regime fascista, riguardanti il secolo scorso, la Resistenza, la sua organizzazione nella realtà locale, nonché centinaia e centinaia di documenti e lettere del periodo dell’immediato dopo guerra, che vide anche in realtà come quelle dell’Italia Centrale la contrapposizione di fazioni politiche che si rapportavano alla realtà internazionale di contrapposizione dei due blocchi politici, economico-militari e culturali che dividevano il mondo in due. Tutto quanto è contenuto nell’archivio denominato per volontà di Carlo Sacco col nome “The Face of Asia” Archivio Fotografico-Storico Sacco è una testimonianza da non disperdere, ma da curare e preservare, e può costituire - se ben diretto e valorizzato - un fiore all’occhiello per le Amministrazioni Pubbliche non solo del territorio ma anche impiegato e finalizzato ad un uso su scala Nazionale ed Internazionale. Un supporto per la diffusione della cultura, della conoscenza storica, fotografica ed etnografica rivolto ad una società che vivendo sempre più nella globalizzazione, spesso smarrisce la conoscenza delle proprie origini e che dimenticando quest’ultime rischia di non avere futuro. Dopo aver letto tutto questo e gli intenti per i quali un coacervo di forze e di volontà è stato assemblato nell’Associazione stessa, rimaniamo a disposizione di chiunque voglia fruire di ciò che l’Archivio stesso contiene. Gli oggetti e le immagini dell’Archivio superano la maggior parte delle volte l’estensione temporale di tutta la vita della generazione che le ha prodotte. È per questa ragione che esse stesse - se fruite nella maniera appropriata - possono senz’altro ribadire e valorizzare il motto che poi è vera e propria “sostanza”e per il quale l'Archivio è stato creato e che recita così: “Quello che tieni per te è perduto per sempre, quello che dai agli altri è tuo per sempre...”.

Benito Sacco working during 50's - © Carlo Sacco - © Carlo Sacco

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