Immagini di un nucleo di popolazioni del Nord dell’Indocina. Uomini e donne che osarono ribellarsi al dominio coloniale Francese e che per questo motivo furono definiti “pirati” mentre i veri e propri “pirati” erano ben altri che depredavano le terre e le popolazioni dalle loro risorse, alleandosi con le borghesie mandarine ed i notabili locali. Foto ed immagini crudeli, registrate più che altro nelle pubblicazioni di Dieulefils che non fecero che aumentare “nel civile Occidente” quella considerazione che si era già da tempo instaurata della “coscienza sanguinaria” di quelle popolazioni che invece non abbassarono mai la testa. Di fronte ai soprusi ed all’invadenza dei conquistatori, arrivarono ad imbracciare le armi per difendere le loro esistenze. Una serie di fatti precisi e concreti dai quali di originò l’avversione verso i colonialisti occidentali ed i loro lacchè interni. Il sentimento nazionalista e di ribellione si originò anche dai soprusi che venivano commessi. Si dice che la madre di colui che gli Americani poi definirono “lo zio Ho” e che sarebbe stato in seguito l’artefice della riunificazione del Vietnam, più conosciuto col nome di Ho Chi Minh, fosse appartenuta alla Banda De Tham. Già da quel tempo “buon sangue non mentiva”…