Immagini di un epoca che ha fatto storia, non molto dissimili da quelle odierne che la guerra ci rappresenta negli schermi della tv che entra nelle nostre case ogni sera. Queste sono di quaranta anni or sono, ma sembrano attuali poiché è la guerra che cancella il tempo dalla faccia delle persone e la disperazione ed il terrore hanno una faccia sola. Volti di politici, di militari che si confrontarono nel teatro del più popolato dei continenti: L’Asia. Due sistemi economici, due concezioni diverse dello Stato e della vita degli uomini si confrontavano, attraverso tragedie immani che hanno coinvolto generazioni di uomini e di donne, tragedie le cui radici erano nate molti decenni prima di quegli scontri. Una carrellata di immagini che parte sfiorando i flyer della guerra psicologica fra Americani e Vietcong, per passare al volto sorridente di Van Nguyen Giap, per poi ripiombare al terrore degli uomini catturati e bendati costretti a subire gli aguzzini della parte avversa, passando per la lettera censurata dal regime cambogiano e poliziesco di Lon Nol prima dell’arrivo dei Khmer Rossi a Phnom Penh, per arrivare poi ai concerti di Bob Hope tenuti per i soldati Americani in Vietnam per far uscire dal loro cervello l’incubo delle imboscate vietcong. Immagini frammentarie, ma ognuna anche se presa e considerata separatamente, riporta in essere il vissuto di una generazione: La generazione del Vietnam!